martedì 23 agosto 2011

LA CORSA, LA NATURA, IL FALCO!

Post volante...
 Sono appena tornato da una corsa qui sulle colline e sento il bisogno di condividere con chiunque possa capire queste sensazioni, quel che è successo.
 Sono ancora grondante di sudore, ma le emozioni vanno condivise a caldo. Come dicevo sono andato a correre, senza Streghetta perchè è al lavoro. Non avevo voglia di andarci, ma il pensiero dei chili che son diventato, non ve li dirò mai, e l'orgoglio, mi hanno spinto a partire ed andare. Solo un paio di persone, Streghetta che viene con me a correre ed Ale, hanno potuto vedere lo spettacolo dei posti dove andiamo a correre qui, ma tenterò di farveli vedere attraverso le mie parole. Appena partito son passato per i primi minuti attraverso la strada nel bosco qui vicino, gustandomi quegli alberi secolari. Pochi minuti dopo ho sentito il grido di un falco, ormai lo conosco bene qui ce ne sono molti. Subito ho pensato: "Che posto meraviglioso è questo." Ho continuato la mia corsa e il falco gridava sempre di più e sempre più forte. Mi sembrava strano ma sembrava seguirmi dall'alto. Mi sono inerpicato su sulla collina per il nuovo giro che facciamo con Streghetta, che sta diventando sempre più brava a correre. Comunque, io continuavo il mio giro attraversando la fattoria e poi i campi di grano da ambo i lati della strada e su fino all'albero in cima alla collina, quella è la meta per ora. In tutto questo tempo il falco sopra di me. Arrivato all'albero mi son girato e ho preso la via del ritorno e il falco sempre a volteggiare sulle mie teste e ormai sembrava gridarmi di non mollare nonostante la stanchezza e io lo ascoltavo, mi piaceva avere un compagno che mi spingeva, così, mi sentivo parte di qualcosa di grandissimo. Passati i campi e la fattoria, sulla via del ritorno, arrivo al bosco, e il falco sempre lì. Qualche metro nel bosco e tutto era chiaro. La mia presunzione di avere un falco che mi accompagnava, certo quella l'avevo persa, ma ho capito perché gridava e mi seguiva. I piccoli, i pulcini. Sulla mia sinistra li potevo quasi vedere, ma di sicuro ora li sentivo, dovevano essere almeno due e piangevano con un suono come quello del falco sopra di me, ma più fievole. Ero una minaccia per i piccoli. Non volevo disturbarli e di sicuro non volevo fargli del male e ho continuato la mia corsa e il falco, ormai sicuro che non ero una minaccia mi ha lasciato ed è sceso al nido. Ora spero ci possa essere qualcuno o più di qualcuno che apprezzi e capisca che fortuna abbiamo a vivere in un posto come questo e spero di avervi fatto provare almeno un po' delle emozioni che ho provato io poco fa. 
 Dovremmo scrivere di più e raccontarvi della visita del nostro amico Ale e di importanti novità, ma proprio per queste novità siamo un po' presi ed è tutto rimandato, ma promesso, lo faremo.

A prestooo

Nessun commento:

Posta un commento